Kentu Concas Kentu Berrittas
- Fienile famiglia Porcu, San Nicolò Gerrei
- Parco Interacquas, Ballao
- Strada Provinciale 6.10 (Armungia - Villasalto)
- Strada per Monte Genis
appunti di viaggio
Col progetto nuovi occhi mi è stato proposto guardare il nostro paesaggio in modo diverso, ricercare un nuovo sguardo verso la natura.
Come esperienza del territorio ho lavorato per tre anni nella zona del Gerrei facendo laboratori di murales e di fumetti in paesi come San Nicolò Gerrei, Villasalto e San Basilio. In questi contesti ho avuto il piacere di parlare con i giovani e con gli adulti dei paesi, queste esperienze mi sono state di grande aiuto per sviluppare il mio progetto.
Il mio contributo creativo non ha la pretesa di valorizzare la natura, ma di riflettere sul modo in cui la guardiamo, ognuno di noi percepisce la natura in un modo diverso, se cento persone parlassero di lei, ci sarebbero cento visioni diverse dalla natura.
Nel mio caso distinguo quella che sarebbe la natura come si conosce nel suo modo meno antropomorfizzato, lì dove l’uomo non è presente, da quella più vicina a noi dove natura e uomo si fondono per finire ad essere la stessa cosa, e diventiamo una sorta di paesaggio umano.
Per capire bene un territorio si deve conoscere anche le persone che lo abitano e le relazioni tra di loro, è proprio su questo punto che mi sono concentrato: sulla relazione tra le persone, tra le comunità, tra i paesi.
Basandomi sulla mia esperienza, credo che manchi ancora un po' di lavoro da fare per migliorare le relazioni tra i paesi della Sardegna.
È stato nel Gerrei dove mi sono reso conto di questa realtà, anche se, questo discorso si può facilmente estendere a tutta l'isola. Quante volte abbiamo sentito dire che quelli del paese accanto parlano strano, sono fatti in un modo diverso..e tante altre cose. Il risultato è che alla fine la gente di un luogo non partecipa alla vita di comunità del paese accanto, semplicemente perché hanno un modo diverso di agire... molti di questi discorsi si confermano nel famoso, comodo e radicato detto “centu concasa, centu berritasa”.
E' un concetto talmente radicato che ho voluto rappresentare proprio quello, una berritta, un capello sardo che per me rappresenta il modo di pensare dalla gente del posto, un capello che rappresenta il “paesaggio umano”.
In vari paesi e vie di comunicazione del Gerrei ho riprodotto una berritta, tutte uguali, ma, tutte diverse, l'immagine è stata trasformata in un puzzle, ogni paese possiede dei pezzi però gliene mancano altri, non c’e nessuna berritta compiuta, per avere una visione totale dobbiamo muoverci nei paesi vicini, per conoscere il modo di pensare di quelli che ci circondano, per sapere cosa fanno, per collaborare con loro, per avere una visione compiuta di questo meraviglioso “paesaggio umano” che ci offre la Sardegna.
Come esperienza del territorio ho lavorato per tre anni nella zona del Gerrei facendo laboratori di murales e di fumetti in paesi come San Nicolò Gerrei, Villasalto e San Basilio. In questi contesti ho avuto il piacere di parlare con i giovani e con gli adulti dei paesi, queste esperienze mi sono state di grande aiuto per sviluppare il mio progetto.
Il mio contributo creativo non ha la pretesa di valorizzare la natura, ma di riflettere sul modo in cui la guardiamo, ognuno di noi percepisce la natura in un modo diverso, se cento persone parlassero di lei, ci sarebbero cento visioni diverse dalla natura.
Nel mio caso distinguo quella che sarebbe la natura come si conosce nel suo modo meno antropomorfizzato, lì dove l’uomo non è presente, da quella più vicina a noi dove natura e uomo si fondono per finire ad essere la stessa cosa, e diventiamo una sorta di paesaggio umano.
Per capire bene un territorio si deve conoscere anche le persone che lo abitano e le relazioni tra di loro, è proprio su questo punto che mi sono concentrato: sulla relazione tra le persone, tra le comunità, tra i paesi.
Basandomi sulla mia esperienza, credo che manchi ancora un po' di lavoro da fare per migliorare le relazioni tra i paesi della Sardegna.
È stato nel Gerrei dove mi sono reso conto di questa realtà, anche se, questo discorso si può facilmente estendere a tutta l'isola. Quante volte abbiamo sentito dire che quelli del paese accanto parlano strano, sono fatti in un modo diverso..e tante altre cose. Il risultato è che alla fine la gente di un luogo non partecipa alla vita di comunità del paese accanto, semplicemente perché hanno un modo diverso di agire... molti di questi discorsi si confermano nel famoso, comodo e radicato detto “centu concasa, centu berritasa”.
E' un concetto talmente radicato che ho voluto rappresentare proprio quello, una berritta, un capello sardo che per me rappresenta il modo di pensare dalla gente del posto, un capello che rappresenta il “paesaggio umano”.
In vari paesi e vie di comunicazione del Gerrei ho riprodotto una berritta, tutte uguali, ma, tutte diverse, l'immagine è stata trasformata in un puzzle, ogni paese possiede dei pezzi però gliene mancano altri, non c’e nessuna berritta compiuta, per avere una visione totale dobbiamo muoverci nei paesi vicini, per conoscere il modo di pensare di quelli che ci circondano, per sapere cosa fanno, per collaborare con loro, per avere una visione compiuta di questo meraviglioso “paesaggio umano” che ci offre la Sardegna.